22 maggio 2022

Accessibility Days 2022

In una cornice storica come l’Istituto dei Ciechi di Milano, passato e presente sembrano toccarsi. Un presente che guarda al futuro e in particolare al futuro dei disabili sensoriali. Due giorni è durato l’evento (Accessibility Days 2022) tenutosi venerdì 20 e domenica 21 maggio organizzato dall’Unione Ciechi e da altre istituzioni. Due giorni in cui si è parlato di inclusione attraverso le tecnologie digitali. E’ stata definita una battaglia culturale quella per l’accessibilità digitale e molto è stato fatto dal 2004, anno in cui venne approvata la legge Stanca, emanata per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici, ma molto resta ancora da fare.
La tecnologia digitale crea enormi possibilità di integrazione e inclusione ai non vedenti, ai non udenti ma anche ai dislessici, con soluzioni tecnologiche che possono essere tenute in tasca, installate come App su un comune smartphone.

La microelettronica, la miniaturizzazione dei componenti, la connessione continua ad Internet tipica dello smartphone, aprono un mondo di opportunità per i disabili che fruiscono dei servizi messi a disposizione da questi strumenti attraverso i comandi e le sintesi vocali ma aprono anche nuove opportunità di impiego per chi sviluppa software e crea soluzioni, inimmaginabili sino a qualche anno fa per i profani del settore. Quando anche i progetti attorno all’auto a guida completamente autonoma raggiungeranno maturità sufficiente per sfociare nel commercio di prodotti di massa a basso costo allora sarà veramente l’alba di una nuova era per i disabili tutti, sensoriali e non solo. Almeno in questa parte ricca del mondo… 

Nelle sale si sono tenute sessioni specialistiche per sviluppatori del web mentre in altri spazi, sotto i quadri un po’ anneriti raffiguranti i benefattori dei secoli scorsi, giovani imprenditori e tecnici mostravano prodotti come audiogiochi, programmi e strumenti per comporre musica, e altre cose interessanti. Troppo concentrati in poco tempo purtroppo per seguirli e conoscerli tutti.


Un pensiero e un sentimento ci accompagnano tornando a casa la sera in treno. Un grande senso di rispetto, di stima, di affetto, nei confronti di coloro che abbiamo conosciuto in questa occasione e altri già conosciuti in altri contesti, alcuni molto giovani e laureati nelle migliori università italiane, decidono di fare impresa e tra le loro finalità ne includono una che non ritengono accessoria: quella di far qualcosa per rendere migliore la vita di altre persone.

 Altri, attivi in opere poste un po’ a metà tra il volontariato e l’assistenza-istruzione, li abbiamo nuovamente incontrati dopo anni. Con lo stesso spirito operano nel sociale da imprenditori ma hanno conservato lo stile e i valori dei volontari, che credono in un progetto e si adoperano senza risparmiarsi.

Persone che non si arricchiranno mai con la loro attività d’impresa ma avranno contribuito, come gli altri che descrivevo sopra, a fare del mondo un posto migliore anche per chi è nato con una difficoltà in più. Per questo gli saremo eternamente grati.

 

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