Condividiamo la riflessione di Andrea Riccardi della Comunità di Sant'Egidio, pubblicata sull’ultimo numero di Famiglia Cristiana:
Il populismo non si batte solo alle elezioni, ma lavorando nella società. Senza lavoro sulla società, si ripresenterà ugualmente forte alle elezioni successive. Infatti, la base sociale e antropologica del populismo è il mondo di tanti "io" soli e spaesati nelle periferie sociali e urbane. Gli "io" si coalizzano emotivamente, spesso per paura, contro qualcosa e si fanno rappresentare da un leader che li rassicura e li interpreta. La grande risposta allo spaesamento dell'"io" è popolare i mondi periferici (e non solo) con tanti "noi". C`è qui il problema della decomunitarizzazione della vita personale e sociale, con la crisi della famiglia e dei corpi intermedi.
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